Egidio Aniello Bove in ricordo di Gianni

Credo che Maurizio Brasini abbia colto un punto essenziale, di quell’essenziale che è invisibile agli occhi, l’eidos che rende qualcuno ciò che è. E che diventa una preziosa eredità che si declina in mille modi, dal noi paritetico come obiettivo a cui tendere nel lavoro clinico, al noi affiliativo della comunità di cui facciamo parte. Lo stesso noi che ha permesso all’uomo di non estinguersi. Ho respirato quel “noi” le poche volte che ho incontrato Gianni Liotti come allievo. E sono contento di continuare a respirarlo adesso, nei confronti di persone che per la maggior parte non conosco. Come fratelli divisi alla nascita, che magari non hanno nulla in comune, ma che si ritrovano a piangere lo stesso padre.

 

Un abbraccio

Dott. Egidio A. Bove

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