Silvio Lenzi in ricordo di Gianni

Eh sì domani non sarà facile. Mando anche io il mio sentire.

Caro Gianni,

 

mi hai lasciato questo 5 aprile –cinque giorni fa!- la tua nuova mail da usare d’ora in poi.

“Siccome sei molto lontano” non so se riuscirò, pure da bolognese emulo di Lucio Dalla, a scriverti abbastanza forte.

 

Mi sei stato vicino nel periodo dei miei lutti impietosi (tra le tante persone “più sagge e più forti” solo tu, Pat Crittenden e il collega Habib, che mi disse che Dio/Hallah mette alla prova solo coloro che ama di più, lo avete fatto).

Mi dicesti, poco tempo dopo, di come ti aveva sorpreso la mia immagine quando mi riconoscesti in sagoma contro la porta luminosa della Chiesa del funerale romano.

Da allora ogni volta che ci vedevamo oltre, alla generosità della tua cultura, condividevi con me anche quella vicinanza sui temi duri e irriducibili della vita. Furono squarci nella nostra realtà. E forse ora attraverso di essi posso raggiungerti ancora una volta.

 

Pensavo sarebbe accaduto ancora tante volte, per tanto tempo. Ne ero certo e ci contavo, ma non sarà così.

 

Un’ultima cosa comunque te la voglio dire, o ridire: della gioia di averti potuto rincontrare e “riavere” dopo il primo e già prepotente malanno. Del miracolo della tua rinnovata visione che amorevolmente conciliava gli opposti, rendendoti straordinariamente capace di cogliere e ri-comporre l’arazzo delle storie di ognuno.

Ora fammelo augurare, che attraverso il tuo ricordo continui ad esserci per noi tuoi amici quel tuo settembrino sguardo pacificato e pacificatore, quasi da starek Zosima: “Ciò che vi sembra cattivo in voi è purificato per il solo fatto che lo avete notato… Nel momento in cui vedrete con spavento che, malgrado i vostri sforzi, non soltanto non vi siete avvicinato allo scopo, ma che ve ne siete addirittura allontanato, in quel momento ve lo predìco, raggiungerete lo scopo e vedrete al di sopra di voi la forza misteriosa del Signore che a vostra insaputa vi avrà guidato con amore.”

 

Voglio pensarti nella stabile luce gioiosa del rivedersi in cielo dei cari.

 

Silvio

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